Chi siamo
Mi presento
Ciao sono Enrico ed abito a Viterbo. Tra tutte le mie passioni c'è anche il monitoraggio ambientale meteo.
Dopo aver girato e visto in Rete tante postazioni meteo di amici ed altri utenti, ho deciso anche io di attivare un piccolo osservatorio amatoriale direttamente installato presso la mia abitazione.
Viterbometeo per la qualità delle sue misurazioni sia entrato in passato a far parte della rete europea di rilevamento delle “Personal Weather Station” e si è guadagnato nel 2021 il titolo di "goldstar station" di Weather Underground
che ha fatto seguito a, già guadagnato nel 2020 per la qualità e continuità dei dati forniti all'Ufficio Meteorologico Ufficiale del Regno Unito.
Descrizione Stazione
La stazione di Viterbometeo, i cui dati sono aggiornati ogni 5 minuti, usa una
Davis Vantage Pro2 modello 6163 Plus con schermo solare ventilato ed ha in dotazione, oltre ai consueti sensori, anche quelli per la misura della radiazione solare e dell'indice dell'ultravioletto.
La stazione Viterbometeo è stata qualificata come a norma nella tipologia urbana e fà parte della rete internazionali di Weather Underground.
L'acquisizione dei dati è realizzata da WDS5 Eco Black
L'elaborazione dei dati e la generazione dei grafici e delle statistiche è realizzata da Wview 5.20.2
Viterbo
Clima
La classificazione climatica dei comuni italiani è stata introdotta dal Decreto del presidente della Repubblica n. 412 del 26 agosto 1993. Il decreto, disponibile sul sito della gazzetta ufficiale, regolamenta la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell'art. 4, comma 4, della L. 9 gennaio 1991, n. 10.[1] L'articolo 2 suddivide il territorio italiano in sei zone climatiche, nominate dalla A alla F in base alla temperatura media esterna giornaliera. Il criterio utilizzato per tale suddivisione è la misurazione dei gradi giorno (abbreviato GG), e non l'ubicazione geografica. Nella tabella A allegata al decreto, sono elencati i singoli comuni con la loro classificazione climatica. La zona climatica di appartenenza indica in quale periodo dell'anno e per quante ore al giorno è possibile accendere il riscaldamento negli edifici pubblici e privati. I sindaci dei comuni possono ampliare, a fronte di comprovate esigenze (temperature rigide in autunni o primavere), i periodi annuali di esercizio e la durata giornaliera di accensione dei riscaldamenti, dandone immediata notizia alla popolazione.
Territorio
La città sorge a 326 metri sul livello del mare, con una superficie di 406,23 km², che la pone al secondo posto tra i comuni del Lazio, all'interno di un ampio falsopiano, situato sulle prime pendici settentrionali del Monte Palanzana (che i viterbesi chiamano semplicemente La Palanzana), appartenente al gruppo dei Monti Cimini, rilievi di origine vulcanica che fanno parte, a loro volta, dell'Antiappennino laziale. Il falsopiano sul quale si trova il centro cittadino si distende ad ovest verso la pianura maremmana. La città è attraversata per tutta la sua lunghezza, con decorso est-ovest, dal Fosso Urcionio, che oggi scorre quasi completamente nel sottosuolo, mentre scorreva in superficie fino ai primi decenni del Novecento. (Vetèrbe in dialetto viterbese[4][5]) è un comune italiano di 66 097 abitanti[1] capoluogo dell'omonima provincia nel Lazio settentrionale, nota anche come Tuscia o Alto Lazio. Ha antiche origini (si ritiene che Viterbo derivi dal latino Vetus Urbs, cioè Città Vecchia[6]) e presenta un vasto centro storico medievale, con il quartiere di San Pellegrino ben conservato, e cinto da mura quasi perfettamente integre. Viterbo è conosciuta come la città dei Papi: alla fine del XIII secolo fu infatti sede pontificia e per 24 anni il Palazzo Papale ospitò e vide eleggere diversi pontefici. È celebre come città termale e vi ha sede l'Università degli Studi della Tuscia.
Origini
Nel territorio di Viterbo vi sono tracce di insediamenti neolitici ed eneolitici, nell'ambito della cultura di Rinaldone[7]. Sono state rinvenute poche presenze etrusche, specie nel sottosuolo, ma probabilmente in questo periodo l'insediamento sul colle del Duomo, da identificare con Surina o Surna, non raggiungeva lo stato di vicus ed era un avamposto della lucumonia di Tarquinia[8]. Nelle vicinanze sorgevano gli altri centri etruschi di Musarna e Acquarossa (poi distrutta, e ricostruita a poca distanza come Ferento). Le fantasiose teorie quattrocentesche dell'erudito frate Annio (autore di quel complesso e monumentale falso storico noto come Antiquitatum Variarum) hanno invece supposto che sorgesse qui una tetrapoli etrusca, sulla base dalla sigla FAVL che sarebbe un acronimo formato dalle iniziali di quattro cittadine (Fanum, Arbanum, Vetulonia, Longula)[9]. Dopo la conquista romana vi fu costituito, con ogni probabilità, un insediamento militare, chiamato Castrum Herculis per la presenza nella zona di un tempio che si riteneva dedicato all'eroe mitologico, da cui deriva il leone simbolo di Viterbo. Nei pressi passava la via Cassia, che aveva una mansio ad Aquae Passaris, nell'area termale a occidente rispetto all'attuale Viterbo[10], mentre solo nel medioevo, con la sua ascesa politica, la strada passerà dentro la città. Notizie più certe si hanno nell'Alto Medioevo con un castrum, cioè una fortificazione longobarda posta al confine tra i possedimenti nella Tuscia e il ducato bizantino di Roma: il colle di San Lorenzo, ricordato nella donazione di Sutri tra le proprietà che Liutprando promette alla Chiesa nel 729, fu fortificato nel 773 da Desiderio, nell'ultimo periodo della sua contesa con Carlo Magno. Un documento papale dell'852 riconosce il Castrum Viterbii come parte delle Terre di San Pietro, mentre Ottone I annovera il castello tra i possedimenti della Chiesa.
Fonte: Wikipedia
La stazione di rilevamento meteo
L'attrezzatura è collocata a circa 380 metri sul livello del mare. L'osservatorio è composto da una stazione di rilevamento Davis Vantage Pro2 Plus Wifi e due webcam ad alta risoluzione.
La stazione meteo è abbastanza affidabile e la consiglio a molti di voi appassionati, anche perchè è compatibile con il datalogger WDS5 di Eurowebcam, che mi permette di gestirla 24 ore al giorno inviando sul mio sito tutti i dati meteo in tempo reale.
Come accessori ho uno schermo solare attivo Davis sensore UV sensore radiazione solare e un pannello solare che alimenta tutti i sensori....
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